lunedì 20 luglio 2015

Recensione: "Hindsight" (1° stagione)

Mentre la mia visione delle serie tv estive continua (Humans sempre più avvincente e inquietante; Dark Matter mediocre; Killjoys new entry sci-fi interessante e con una protagonista badass), ho pensato di collegare la mia recensione su Petrichor ad una serie che ho seguito questo inverno e che è stata rinnovata con successo per una seconda stagione. Si chiama Hindsight e parla di viaggi del tempo, probabili what if e gli anni 90. Siete curiosi?


LA SERIE
Hindsight è la novità di VH1 di quest'anno, ma anche - credo di non sbagliarmi nel dirlo - la prima serie appositamente scritta dal famoso canale musicale. Per chi non conoscesse VH1 è una sorta di MTV. Ha debuttato questo gennaio e, subito dopo la messa in onda, è stata rinnovata. La serie parla di Becca, una quarantenne, che la sera prima del suo secondo matrimonio in preda ai dubbi telefona a quella che un tempo era la sua migliore amica Lolly, ormai scomparsa dalla sua vita. Ma tutto cambia quando, svenendo in un ascensore, si ritrova improvvisamente nel 1995 durante i preparativi del suo primo matrimonio. Il destino le sta dando una seconda possibilità, ma è ciò che il suo cuore vuole?
Viaggi nel tempo e seconde possibilità sono le tematiche di questa nuova serie, insieme a una bella dose di musica e pop culture anni '90. Quando l'ho scoperta ho subito pensato a una delle mie serie preferite, Being Erica, ma in effetti Hindsight le somiglia davvero poco dato che si concentra più sulle relazioni e su Becca.

Il trailer ufficiale in inglese

TRAMA
Come dicevo, al centro di tutto c'è Becca, una quarantenne che inizia ad avere numerosi dubbi sulla sua vita. Ha dei rimpianti e non è neanche più sicura di voler sposarsi una seconda volta con quello che è un suo amico d'infanzia, Andy Kelly. La notte prima del matrimonio, allora, si butta in un viaggio dei ricordi e prende coraggio per telefonare a quella che era la sua migliore amica Lolly. Per motivi che verranno svelati dopo, le due non si sentono ormai da anni, pur essendo state più che sorelle. Becca vorrebbe Lolly al matrimonio, ma sa che la sua richiesta cadrà inascoltata. Durante un breve tragitto in ascensore, si sente mancare e sviene per ritrovarsi indietro di venti anni il giorno del suo matrimonio con il bel Sean Reeves.
Nel 1995 la vita di Becca è completamente diversa. Ha un lavoro sottopagato che non la rende felice, un fidanzato e futuro marito focoso che non riesce a capire del tutto, una famiglia che ama e odia al tempo stesso e soprattutto ha ancora Lolly al suo fianco. A lei si rivolge per raccontare la sua strana esperienza, sapendo che l'amica, un po' nerd, la capirà al volo. Le racconterà lo stretto necessario, evitando accuratamente di spiegare il perché della fine della loro amicizia e con lei inizierà ad analizzare la sua vita e le scelte che può fare per cambiarla. La prima? Non sposare Sean, perché sa già che, nonostante lo ami molto, tra loro non funzionerà. Eppure forse neanche la volontà basterà a farle prendere questa decisione.
E nel mezzo di ciò che potrebbe succedere appare anche Andy Kelly, all'epoca fidanzato e invitato al suo matrimonio, che non fa altro che confonderle le idee con il suo amore lungo anni nei suoi confronti.
Tra canzoni stupende, incomprensioni, sesso, amore e tanto altro Becca dovrà imparare a cogliere le occasioni che le capitano e sperare che cambiare tutto non distrugga la sua vita.
Becca e Lolly sono una forza della natura insieme e devo dire che non si ride solo, ma si piange anche e si riflette vedendo come il loro rapporto si avvicina lentamente a quello che Becca conosce come il punto di rottura.
In generale la serie è piena di situazioni comiche e i personaggi non fanno altro che citare film, serie o cose che riguardano gli anni '90. Per chi è un nostalgico o semplicemente, come me, è nato in quegli anni sarà divertente recuperare un po' di infanzia (e riascoltare canzoni ormai dimenticate).
Rimane fuori - e spero proprio che nella seconda stagione abbia più peso - la questione del viaggio nel tempo di Becca. Questo diciamo che è stato un punto a sfavore, perché mi sarebbe piaciuto avere subito qualche spiegazione. Insomma se lo vedete per qualche motivazione tecnica, lasciate perdere.



IL CAST
Del cast conoscevo davvero solo Craig Horner (La spada della verità), mentre tutti gli altri li avevo visti qua e là in altre serie. Dal canto suo Craig mi ha dato da discutere principalmente sul suo taglio di capelli, che continuo a non riuscire a vedere neanche in foto (povero xD). Sugli altri mi sbilancerò dicendo che Becca (Laura Ramsey) e Lolly (Sarah Goldberg) mi sono piaciute come attrici: erano simpatiche, divertenti e unite potevo immaginarle. Gli altri piacevoli, ma è pur sempre una commedy e si sa che se non vedo scene drammatiche sugli attori non mi sbilancio mai.

Direttamente dalla sigla...

LA COLONNA SONORA
Come posso non parlarne dato che questa serie è un'unica e fantastica colonna sonora? U2, Ace of Base, The Cranberries, R.E.M., Green Day, Alanis Morissette... sono solo alcuni dei nomi delle canzoni che accompagnano la storia e la vita di Becca e compagni. Diciamo che il must è cantare le canzoni durante le scene o quando lo fanno i protagonisti. Inoltre vi farà venire una voglia pazza di mettervi ad ascoltare vecchia musica. La lista completa la trovate qui.


VOTO
Gli episodi, che durano un'ora, sono dieci per la prima stagione, la seconda arriverà essendo stata già confermata dal canale televisivo. Ho molte aspettative sulla prossima serie, dato che questa è stata un continuo di alti e bassi. I colpi di scena sono stati molti, ma vorrei sapere del più sul viaggio di Becca. Il voto complessivo della serie è un 3.5 su 5, molto carina e divertente, forse mancano le riflessioni che c'erano in Being Erica e quindi, facendo l'inevitabile raffronto, questa perde molto. Comunque rimane consigliata agli amanti dei what if e dei viaggi nel tempo.

[AGGIORNAMENTO] Purtroppo la serie alla fine, a sorpresa, non è stata rinnovata. Un enorme peccato secondo me date le infinite possibilità che aveva. Si spera in qualche altro canale, magari come Netflix, per un rinnovo, ma finora rimane cancellata. Se ci saranno novità, lo scriverò anche qui!

La vorreste vedere o l'avete vista? Aspetto di sapere i vostri commenti!

lunedì 13 luglio 2015

#SDCC, questo sconosciuto!

Alla fine è arrivato. L'attesa ogni anno si fa più lunga, forse perché ormai da tempo sogno di andarci, ma tanto rimarrà sempre un sogno e quindi accontentiamoci. Se non lo aspettavate, forse non potrete capire di che parlo. Per chi è fan di numerose serie televisive, invece, è un argomento all'ordine del giorno.
Il San Diego Comic Con 2015, per gli amici SDCC, è iniziato (e io piango perché sto a casa, in Italia, of course)! 
Per chi non sapesse cosa sia il San Diego Comic Con, potrei definirlo come un grosso festival su spettacolo e cultura pop. Certo, non è solo questo, ma diciamo quasi. Questa, insieme forse ad altri tre/quattro periodi dell'anno (vedi Coachella e le fiere del libro americane), è la settimana in cui più di ogni altra invidio gli americani. I motivi? 
  1. Alcuni dei miei attori preferiti delle serie tv sono ospiti e fanno lunghe sezioni di autografi e fotografie, in cui avrei potuto adorarli o mandare proposte di matrimonio. [Sam e idealmente, dato che non è presente quest'anno, Benedict!]
  2. I panel (= incontri di presentazione con gli attori e numerose domande) delle mie serie preferite in cui il cast parla e sparla di tutto e di più. [Alcuni sono davvero comici e spero ogni anno escano i video integrali, cosa che per le serie più famose puntualmente succede]
  3. Le preview delle nuove serie. [Ok, beh, queste le posso aspettare pure a casa, ma mettete che bello vedere i trailer dal vivo]
  4. Le preview e i panel dei film in uscita. [L'altro giorno col panel di HG3 mi è quasi uscita la lacrimuccia vedendo tutti]
  5. Le case editrici che regalano copie in anteprima dei romanzi in uscita e organizzano eventi di incontro tra lettori e scrittori (cito due autrici su tutte che vorrei tanto conoscere: Sarah J. Maas e Sabaa Tahir). [Invidia a palate]
  6. Tutti gli altri eventi collaterali (penso ci siano duemila panel, non ho visto il programma di quest'anno per non rosicare, ma ricordo i panel di Zachary Levi che fino all'anno scorso erano divertentissimi). [Lui non vedo l'ora di vederlo in Heroes, però come presentatore è sempre fantastico]
  7. Il Comic Con in generale perché ho capito che è un'esperienza unica. [Cosplay, gadget e fan di tutto il mondo con cui scambiarsi opinioni... Wow!]
Questa sono io ogni anno...
[Fonte: web]
Quindi quest'anno, come ogni anno, mi rassegno a vederlo a distanza, leggendo milioni di post su blog specializzati e rodendo sui tweet di CE e autrici lì presenti. Ormai è una filosofia di vita, meglio prenderla così, però che dispiacere non poterla vivere in prima persona...
Tra l'altro oggi, spiegando a mia madre cosa sia il Comic Con (povera lei che si becca queste spiegazioni inutili), mi è venuta da immaginare questa scena.
Italia. 2015. Roma (?) Comic Con. Ospiti speciali: Gabriel Garko, Don Matteo (Terence Hill, non ne avere a male, ma ormai ti chiamo Don Matteo pure nella serie in cui fai la guardia forestale), tutti i protagonisti di Segreto e di qualsiasi fiction spagnola che arriva da noi, Cesaroni e Co, e così via...
Panel sulle maggiori fiction di casa nostra: Montalbano (forse proprio a questo ci andrei), Un medico in famiglia, Cesaroni (again), Velvet (anche questo lo vedrei) e altre, che purtroppo non conosco perché mi fermo a due serie due Made in Italy. 
Risvegliandomi da questo "sogno" per una volta mi posso limitare ad invidiare gli Americani e sperare che il Comic Con non venga mai realizzato in chiave italiana. Non mi voglio così del male. 

venerdì 3 luglio 2015

Mini-Review: Serie tv - Humans (2015)

Quando si avvicina l'estate il problema più grande di un'incallita fan delle serie tv come me è trovare nuove serie per riempire i vuoti lasciati da quelle terminate. E, dato che quest'anno non avevo nessuna serie estiva da seguire (miracolo!), mi sono buttata alla ricerca di qualche serie nuova che potesse coinvolgermi. Requisito necessario: essere fantascientifica. Eh sì, avevo proprio la voglia di qualcosa di sci-fi dopo aver terminato GOT, Sense8 e The Royals, serie tv che mi hanno abbandonato di recente.
Così, sfogliando tra le novità sub-ita ho trovato ben due serie che potevano fare al caso mio: Dark Matter, di cui magari parlerò nel prossimo post, e Humans.

Adoro questo poster, creepy e affascinante al tempo stesso
LA SERIE
Humans, serie co-prodotta da AMC, Channel 4 & Kudos, è una novità angloamericana che ha debuttato proprio questo giugno. Ambientata in un sobborgo di Londra, parla di un mondo parallelo in cui gli androidi (synths) sono ormai parte integrante della vita degli uomini. Se la storia non vi sembra nuova, non preoccupatevi, perché la serie è basata su un telefilm svedese che ha vinto molti premi. Il titolo originale è Äkta människor (per chi non mastica lo svedese come me: Real Humans) e di fatto la trama è praticamente identica a quella della nuova serie. Devo dire che non ho visto l'originale svedese, ma anche nella letteratura esempi di storie simili ce ne sono molte (tra gli ultimi che ho letto: Cinder e i lavori di Beth Revis).
Il trailer ufficiale in inglese
TRAMA
Come per tutte le serie ovviamente la scintilla parte quando un gruppo di androidi, in grado di provare sentimenti e molto più simili agli esseri umani, capitanati da un misterioso ragazzo viene catturato e rivenduto. Da qui la storyline principale di quella che considero la protagonista, Anita, la nuova androide di casa Hawkins, che viene comprata dal padre della famiglia per aiutare in casa la moglie. Anita fa parte del gruppo di androidi catturati, ma, come si vedrà subito, sembra essere tornata normale, anche se i suoi atteggiamenti nei confronti della famiglia sono altamente creepy (la scena finale del pilot mi ha fatto subito pensare a chissà cosa). La famiglia Hawkins, poi, ha già i suoi problemi, quindi l'arrivo dell'androide causa numerosi attriti soprattutto tra moglie e marito, per terminare con i due figli più piccoli che adorano la nuova arrivata mentre la più grande la vuole usare come esperimento.
Accanto alla storia della famiglia, c'è quella dei fuggitivi, Leo e il suo androide Max che stanno tentando di mettersi in contatto anche con gli altri synth, dopo la cattura dei mesi precedenti. Così scopriamo che, mentre Fred, un altro androide con sentimenti umani, viene catturato, la povera synth Niska, ultima della banda in fuga, lavora come prostituta in una casa chiusa dove spesso e volentieri è costretta a sopportare il dolore piuttosto che spegnerlo rischiando di perdere quel briciolo di umanità che la rende umana.
Poi la storia del Dr. George Millican, progettatore iniziale dei synth, che ormai anziano ha sviluppato affetto per il suo androide Odi, arrivando a trattarlo come un figlio. Odi è un modello vecchio con molti problemi, quindi il sistema sanitario invia Vera, una vera infermiera dittatrice in formato synth. Ma George non ha voglia di rinunciare a quello che considera l'ultimo membro della famiglia.
Infine, oltre a dei misteriosi dottori che vogliono mettere a tacere tutto ciò che riguarda strani androidi con problemi, c'è il poliziotto Drummond che fa parte di una task force speciale che si occupa dei crimini legati agli androidi e non simpatizza tanto per questa strana moda.
Sono solo al terzo episodio, eppure già la trama inizia a delinearsi e molte domande sorgono spontanee: cosa ricorda Anita? Perché è così? Millican e Odi (dolcissimi loro) riusciranno ad avere pace? Niska (personaggio che adoro) avrà la libertà che merita?
Le implicazioni filosofiche e non sui sentimenti degli androidi credo diventeranno più centrali nei prossimi episodi della serie, ma già qualche accenno viene fatto in questi primi tre 'capitoli'. Bellissimo il citare Asimov e le sue tre leggi della robotica e non vedo l'ora di scoprire il motivo per cui Niska e soci sono in grado di provare sensazioni umane.
Le scene sono spesso forti, sappiatelo, e la trama (come molti sostengono) ricorda un po' un'altra serie british con toni duri come Black Mirror. Un'altra cosa che mi è piaciuta è il senso di realtà della storia, davvero molto realistica per essere così legata alla fantascienza. Credo che il tocco dei creatori, gli stessi di Broadchurch (altra bellissima serie), si sia fatto sentire in questo.


IL CAST
Di certo, la scelta del cast mi è piaciuta molto. Oltre che, lo ammetto, sono felice di rivedere Colin Morgan, l'ex Merlino della serie Merlin, in una serie tv diversa. Mi piace molto come attore e, avendolo visto anche in Doctor Who, ho capito che è decisamente versatile. Qui, nell'interpretare Leo mi ha subito convinta e quindi complimenti a lui che non è rimasto bloccato nel suo ruolo più famoso, perché sarebbe stato sprecato.
Mi piacciono anche gli altri, però. Qualcuno lo conoscevo di vista, come la signora Hawkins e la protagonista Anita (anche lei presente in DW), devo dire che finora mi convincono ed escono a pieni voti. Probabilmente anche il fatto che si tratti di quasi tutti attori britannici fa salire, almeno per me, il cast di livello. Menzione speciale a William Hurt, che pur non essendo inglese, ha un Oscar alle spalle meritato e come George mi fa morire dalle risate, oltre che sorridere tantissimo nelle sue scene con Odi.

Povera Niska! :(
LA FOTOGRAFIA
Ultima cosa da citare: la fotografia. Davvero ben fatta, anche gli effetti speciali sono molto realistici. Ogni scena ha una ottima fotografia, persino quelle all'esterno. Da brava appassionata di grafica mi piace quando una serie ha una così alta qualità delle immagini con ottimi bilanciamenti di luce. E poi quanto è bello notare che cambiano i colori o le luci in base al tipo di scena girata e si adattano perfettamente a ciò che viene narrato. Insomma sotto questo punto di vista niente da ridire.

Odi e George <3 (fonte: qui)
VOTO
Gli episodi sono otto per la prima stagione, ma già si vocifera di una possibile seconda stagione. Tengo le dita incrociate perché finora è molto interessante e se mantiene questo livello fino alla fine vorrò sicuramente vedere di più. Il voto potrebbe essere un 4 su 5, ma non avendo visto la parte finale potrebbe cambiare molto o addirittura salire come voto.

La vorreste vedere o l'avete vista? Aspetto di sapere i vostri commenti!

P.s. Complimenti alla campagna marketing della serie che ha creato un finto negozio di androidi in una delle vie più conosciute di Londra e anche un sito internet in cui presenta questa "novità" come se fosse un evento reale (compresa di finta vendita via ebay di un modello di synth).

giovedì 2 luglio 2015

È tempo di presentazioni, o no?

Una delle cose che odio di più è presentarmi alle persone. Penso sia chiaro anche dalla mini-presentazione che trovate nella colonna a destra. Insomma, non ne sono proprio in grado, quindi spero che questo mio enorme flusso di coscienza abbia un senso quando arriverò alla fine. In caso, riempitemi pure di domande perché sono molto più brava in quello.
Per chi non mi dovesse conoscere: mi chiamo Lorena, ho 24 anni e, quando non faccio l'universitaria in crisi, tento di fare la book blogger su Petrichor. Lì parlo dei libri che leggo, recensendoli e discutendo di letteratura straniera e non. Ma, nonostante ami la lettura più di molte altre cose al mondo, non sono solo una grande lettrice.
Ho così tanti hobbies che potrei fare una lista che non finisce mai. Amo scrivere, anche se è ancora una passione personale che una vera professione. Mi piacciono moltissimo le serie tv e i film, di cui penso parlerò molto qui su questo piccolo blog. Adoro la musica e mi rammarico di non aver mai imparato a suonare il piano o qualche strumento. A volte mi diverto a realizzare banner e altro perché la grafica mi appassiona e l'idea di creare qualcosa dal nulla è fantastico. Mi lamento sempre di non viaggiare abbastanza perché scoprire nuovi posti e rivedere luoghi che ho amato è sicuramente un'altra delle cose che adoro di più. E così via...
Penso che leggendo mano a mano scoprirete sempre più cose di me e che in fondo possiate rimanere qui a farmi compagnia.
Per chi mi conosce già: ciao ragazzi! Se mi avete seguita fin qui probabilmente abbiamo già qualche interesse comune che non sia solo la lettura. Spero vi piacciano anche le mie altre duemila passioni e non vedo l'ora di condividerle con voi che mi conoscete da tempo.
Insomma che siate qui per un motivo o per un altro, benvenuti e buona lettura! :3

Un abbraccio,
Lorena