lunedì 13 luglio 2015

#SDCC, questo sconosciuto!

Alla fine è arrivato. L'attesa ogni anno si fa più lunga, forse perché ormai da tempo sogno di andarci, ma tanto rimarrà sempre un sogno e quindi accontentiamoci. Se non lo aspettavate, forse non potrete capire di che parlo. Per chi è fan di numerose serie televisive, invece, è un argomento all'ordine del giorno.
Il San Diego Comic Con 2015, per gli amici SDCC, è iniziato (e io piango perché sto a casa, in Italia, of course)! 
Per chi non sapesse cosa sia il San Diego Comic Con, potrei definirlo come un grosso festival su spettacolo e cultura pop. Certo, non è solo questo, ma diciamo quasi. Questa, insieme forse ad altri tre/quattro periodi dell'anno (vedi Coachella e le fiere del libro americane), è la settimana in cui più di ogni altra invidio gli americani. I motivi? 
  1. Alcuni dei miei attori preferiti delle serie tv sono ospiti e fanno lunghe sezioni di autografi e fotografie, in cui avrei potuto adorarli o mandare proposte di matrimonio. [Sam e idealmente, dato che non è presente quest'anno, Benedict!]
  2. I panel (= incontri di presentazione con gli attori e numerose domande) delle mie serie preferite in cui il cast parla e sparla di tutto e di più. [Alcuni sono davvero comici e spero ogni anno escano i video integrali, cosa che per le serie più famose puntualmente succede]
  3. Le preview delle nuove serie. [Ok, beh, queste le posso aspettare pure a casa, ma mettete che bello vedere i trailer dal vivo]
  4. Le preview e i panel dei film in uscita. [L'altro giorno col panel di HG3 mi è quasi uscita la lacrimuccia vedendo tutti]
  5. Le case editrici che regalano copie in anteprima dei romanzi in uscita e organizzano eventi di incontro tra lettori e scrittori (cito due autrici su tutte che vorrei tanto conoscere: Sarah J. Maas e Sabaa Tahir). [Invidia a palate]
  6. Tutti gli altri eventi collaterali (penso ci siano duemila panel, non ho visto il programma di quest'anno per non rosicare, ma ricordo i panel di Zachary Levi che fino all'anno scorso erano divertentissimi). [Lui non vedo l'ora di vederlo in Heroes, però come presentatore è sempre fantastico]
  7. Il Comic Con in generale perché ho capito che è un'esperienza unica. [Cosplay, gadget e fan di tutto il mondo con cui scambiarsi opinioni... Wow!]
Questa sono io ogni anno...
[Fonte: web]
Quindi quest'anno, come ogni anno, mi rassegno a vederlo a distanza, leggendo milioni di post su blog specializzati e rodendo sui tweet di CE e autrici lì presenti. Ormai è una filosofia di vita, meglio prenderla così, però che dispiacere non poterla vivere in prima persona...
Tra l'altro oggi, spiegando a mia madre cosa sia il Comic Con (povera lei che si becca queste spiegazioni inutili), mi è venuta da immaginare questa scena.
Italia. 2015. Roma (?) Comic Con. Ospiti speciali: Gabriel Garko, Don Matteo (Terence Hill, non ne avere a male, ma ormai ti chiamo Don Matteo pure nella serie in cui fai la guardia forestale), tutti i protagonisti di Segreto e di qualsiasi fiction spagnola che arriva da noi, Cesaroni e Co, e così via...
Panel sulle maggiori fiction di casa nostra: Montalbano (forse proprio a questo ci andrei), Un medico in famiglia, Cesaroni (again), Velvet (anche questo lo vedrei) e altre, che purtroppo non conosco perché mi fermo a due serie due Made in Italy. 
Risvegliandomi da questo "sogno" per una volta mi posso limitare ad invidiare gli Americani e sperare che il Comic Con non venga mai realizzato in chiave italiana. Non mi voglio così del male. 

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